Descrizione architettonica
Torino, Spina 3, complesso Piero della Francesca
Aule universitarie e laboratori per il dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi: come le tessere di un puzzle, all'interno di uno spazio unico rettangolare di mille metri quadrati lasciato al rustico al momento della costruzione - e in origine destinato a magazzino -,le aule s'incastrano le une nelle altre. Ogni aula si differenzia per colore, per dimensione e per tipologia della geometria dello spazio nell'intorno delle cattedre: una sorta di abside-esedra.
Al percorso di distribuzione, all'area dei servizi e dei locali tecnici è riservato lo sviluppo nelle zone più buie, lontane dalle vetrate ampie e luminose. In questo modo è consentito alle aule di ricevere la luce naturale che proviene perimetralmente dall'esterno. Il colore di riferimento che distingue un'aula dall'altra si rileva sia dalle murature in blocchi di calcestruzzo faccia-a-vista colorati in pasta, sia dalle porte di ingresso e dai rivestimenti dei pannelli dei banchi. Questi ultimi sono realizzati con laminati ad alta pressione stampati in quadricromia su disegni originali creati appositamente per questo intervento.
Si succedono così l'aula gialla, quella verde, quella bianca, quella cinabro e l'area grigia dedicata ai tesisti.
Per quanto attiene agli arredi, i rivestimenti rimandano alla memoria di elementi naturali cari alla cucina del Piemonte: se il laminato dell'aula gialla sviluppa il tema delle pannocchie di granoturco, quello dell'aula-laboratorio verde fa riferimento agli asparagi, mentre i fagioli caratterizzano l'aula-laboratorio bianca, i pomodori l'aula-laboratorio cinabro e le acciughe l'area tesisti grigia.
Un tholos rosso pompeiano, a pianta circolare e cupola metallica alettata tronco-conica, caratterizza il corridoio di distribuzione, costituendo una sorta di piazzetta interna, nella quale è collocato il punto informativo, di controllo e di gestione dei laboratori.
Per portare la luce naturale e l'aria esterna nell'aula più a nord-ovest è stato realizzato un cannocchiale troncopiramidale che scavalca un corridoio. I percorsi esterni alle aule sono stati controsoffittati con reti metalliche romboidali, lasciando trasparire i canali di ventilazione soprastanti, per mantenere il carattere industriale dello spazio. Gli argentei canali di ventilazione entrano poi in vista nelle aule movimentando geometricamente e arricchendo di riflessi luminosi o soffitti neri.
Gli apparecchi illuminanti all'interno delle aule-laboratorio sono dotati di un sistema di regolazione dell'intensità luminosa tramite controllo a infrarosso. Sofisticate apparecchiature controllano e regolano infine gli accessi alle aule-laboratorio dal blocco delle adiacenti aule universitarie - tradizionali - e dalla sala studio dell'E.D.I.S.U.
Tratto da: Moretto L. - L'architettura della formazione - Marsilio Editori, Venezia (2006) per gentile concessione dell'autore.